Perché so che ai vostri occhi io potrei essere un fallimento. Perché sono figlia unica e voi mi avete sempre dato tutto. Avete speso tanti soldi per la mia istruzione. E delle volte so che la mia situazione di precaria ventottenne non vi piace. Ho pensato che vi sarebbe piaciuto dire a chi ve lo chiede: "mia figlia lavora a Mediaset, tempo indeterminato, lavoro splendido, ferie pagate, ah...può anche fare un figlio senza che la lascino a casa!".
Ecco. Forse vi ho deluso. Ma io non sono il mio lavoro. Tu, papà lo sei sempre stato e magari per questo non mi capisci. Non capisci perché sono contenta, nonostante non abbia, secondo te, prospettive. Non capisci perché comunque progetto un futuro fatto di matrimonio e di figli senza che ne abbia la possibilità.
Io ho la speranza e la fiducia. E la determinazione. D'accordo che del doman non v'è certezza, ma io penso che ce la farò. A non dover scegliere se essere una lavoratrice o una madre. A essere contenta di ciò che faccio continuando ad avere una vita mia. Ad amare. A viaggiare. A portarvi in giro perché ve lo meritate. Io non sono un'illusa. Solo che magari non mi arrendo. E non sono disposta a fare qualsiasi cosa pur di campare. Continuo a pensare a quelle frasi di Goethe:
Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare, incominciala.
L'audacia ha in sè potere, ingegno e magia. Incomincia adesso.
Vi voglio bene.
2 commenti:
I nostri genitori appartengono ad una generazione che non può capire questi discorsi.
Potresti spiegare loro che al giorno d'oggi il posto fisso non esiste nemmeno in banca o nelle assicurazioni. Tanto vale quindi cercare di fare ciò che piace, perchè per fare ciò che ci piace ed appassiona siamo disposti al sacrificio.
Ottenendo quindi più risultati professionali e personali.
Mantieni questo spirito!
grazie! e complimenti per il tuo blog:)
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