martedì 15 febbraio 2011

95 euro e un tavolo dell'Ikea

95 auro. Poteva andarmi peggio. Potevo anche essere pagata. Ho calcolato che per tutte le ore che ho lavorato ricevo qualcosa come 3 euro all'ora. Forse se mi mettessi a impagliare le sedie guadagnerei di più. O magari mi sentirei ugualmente come uno di quei cinesi sfruttati e sottopagati...un momento! sono una cinese pure io!
Non devo lamentarmi, certo; quando ho scelto questa strada sapevo che sarebbe stata dura, ma con 95 euro che cosa ci faccio? Voglio dire: se vado all'Ikea e mi compro il tavolo con le sedie più economiche che hanno (cosa che per altro ho già fatto) spenderei in tutto 99 euro. Cioè sarei in perdita.


Ma i datori di lavoro sanno che la vita costa? Quando ho provato a chiedere quanto avrei conquistato a fine mese, il mio direttore mi ha detto, come se fosse la cosa più ovvia del mondo: "questo non è certo un mestiere che si fa per i soldi!" Certo, tu che ce li hai non devi mica preoccupartene. Io però ho una casa e una madre di cui occuparmi. Della prima devo pagare affitto e bollette, della seconda ...beh, mi sta continuamente col fiato sul collo.

Per lei il lavoro che faccio non è nemmeno un'occupazione seria, è un hobby che perseguo tanto per passare il tempo. L'altro giorno, in preda alla solita disperazione sulla precarietà della mia vita, ha avuto l'idea del secolo: "Ma perché non diventi segretaria di studio medico?"E' un lavoro che potresti fare part time così nel pomeriggio ti dedichi al tuo passatempo. Adesso non ci pensi, ma la pensione arriva in fretta!"

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