mercoledì 16 febbraio 2011

Chiariamo subito

Per il fatto che io abbia aperto un blog dove inneggio a non avere un posto fisso, non significa che sia cretina. Non avere un lavoro fisso non significa  non lavorare. Anzi, per me, non andare in azienda tutte le mattine e barcamenarmi tra le collaborazioni stando a casa (dove spesso rimango al computer anche fino a tarda notte) è il modo migliore per essere produttiva. Ho i miei spazi e so che posso gestirmi il tempo come meglio credo, basta consegnare quando te lo chiedono. Mi sento creativa. So che molti non la pensano come me, che sia meglio avere un posto "altro" anche solo per cambiarsi d'abito e non rimanere sempre in tuta, ma io sono felice.



Non sono della stessa opinione anche i miei famigliari, dicevamo. Per la cronaca pure mia zia ha dimostrato una certa dose di non affaracci suoi riguardo la mia carriera, solo che quando lo ha fatto eravamo ad un funerale. Stavano deponendo la povera vecchietta passata a miglior vita, quando mi sento dire:

-"Ma perché non diventi segretaria di studio medico?"

- Eh?

-"Guarda che anche tuo zio alla tua età non ci pensava ai contributi e adesso poteva essere in pensione già da anni!"

Cos'è? una congiura? E poi improvvisamente non esistono più professioni? Comunque è ovvio che non ho dato retta a quella parte di famiglia che non ha ancora realizzato che vado per i 30 (dico 30) anni, e ho deciso di perseguire ugualmente la mia strada. Di mestiere tento di fare la giornalista. Mi occupo di cronaca locale: una volta ho persino scritto di una bambina rimasta incastrata tra due pali di un'altalena. Son soddisfazioni, non c'è che dire.

Scherzi a parte: io il mio lavoro lo amo e non ho intenzione di fare la segretaria di nessun tipo, con tutto il rispetto per la categoria. Meno certezze (leggasi: precaria a vita appunto), ma più felicità. Questo è il mio motto.

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