mercoledì 18 maggio 2011

Metti un piede sopra la testa

Vi svelo perché manco da un po': sto facendo yoga. In realtà pratico da quattro anni, ma in questi giorni sto partecipando ad una cosa matta e delirante: sveglia ogni mattina alle 5.30 per poi dedicarsi nell'ora successiva all'ashtanga yoga, ovvero ad ad una serie di posizione che se le fai bene ti fanno sentire come un artista circense, mentre se le fai male (come nel mio caso), ti fanno uscire delle bellissime ernie.

Ho citato lo yoga, perché questa pratica, si sa, rende flessibili. Un po' come la qualità che uno deve avere sul lavoro, altrimenti mica te la fai una carriera. Bene. Io invece sono per la flessibilità famigliare, ovvero lavorare di più, lavorare meglio, ma a casa propria (magari cercando di mettere la propria gamba attorno al collo, così si aggiunge l'utile al dilettevole). Io sono una devota a San Freelancità: sono assolutamente d'accordo (come si dice qui) che chi ne ha la possibilità sia intenzionato a migliorare il proprio rendimento se accolto in un ambiente confortevole. E si sa che l'ufficio, a meno che tu non sia il capo con tanto di poltrona in pelle umana, non è proprio il luogo adatto a sviluppare l'armonia tra sé e l'Universo. San Freelancità e lo yoga hanno molto in comune.

Aaaahhh, grattarsi l'orecchio con il proprio alluce è sempre una goduria.

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