venerdì 6 maggio 2011

Non piangiamoci addosso


Come ho scritto qui , credo che non sia giusto parlare in termini catasfrofici del precariato. La situazione lo è davvero tragica, ma continuare a farci pat pat sulle spalle a vicenda per rassicurarci su quanto siamo sfortunati, senza diritti, senza alcuna futura pensione, non serve a molto.

Mi sembra che ci sia la tendenza al lamento e a fare dei gesti plateali, proteste e roba varia, per carità anche giusti, ma che poi non cambiano niente in concreto. Accusare la politica, chiedere alle persone di non andare a votare come gesto simbolico contro il Governo, non è la strada giusta. Il problema sta in noi. Siamo noi che non siamo disposti a fare fatica e a fare sacrifici. Abbiamo meno soldi? Allora rinunciamo a qualcosa. Non riusciamo a trovare un posto di lavoro che ci garantisca un futuro? Inventiamocelo. Lo so che vi sembro pazza e che le mie possono sembrare frasi dette tanto per dire, ma non è così: ho la testimonianza mia e del mio fidanzato. Entrambi abbiamo deciso di provare a creare qualcosa di nostro, senza essere soggetti ai cambiamenti di vento di chi decide la nostra busta paga. Secondo me è nei momenti difficili che si può dare una scossa alla propria vita. E non è detto che sia negativa.

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