martedì 3 maggio 2011

Tremens. Not delirium.

Oggi mi tremano un po' le braccia. Che nel mio caso è un pure un bene, visto che come dice sempre Effe, avrei bisogno di un bracciologo. Mi tremano perché ho scritto un racconto; mi è venuto in mente un po' di tempo fa, è la storia di una storia. Sul resto non so dire più niente, perché con le trame ho sempre avuto grande difficoltà (pure quando sono io a pensarle e in questo caso, dovrei padroneggiare benissimo la materia). Bene, avevo immaginato questa storia.

Ho buttato giù un cinque pagine, le ho inviate al concorso e poi me ne sono dimenticata (come dicevo ho problemi con la memoria a breve termine). Poco dopo ho ricevuto una mail da un tizio che si chiamava "Da". Ho pensato a un mitomane e invece si trattava di una bella notizia: il mio racconto sarebbe stato pubblicato in un'antologia! 
Da allora è passato qualche mese e finalmente oggi saprò com'è stare dentro a un libro vero.
Ovviamente l'ho detto a tutti i miei parenti, mamma e zia comprese. Le risposte, giuro, sono state date in momenti diversi senza che l'una parlasse con l'altra:

- Mamma (zia) ho scritto un racconto che verrà pubblicato!
- Bene! Ma se vendono tante copie, poi ti danno la percentuale?
- Mamma (zia), mica sono Federico Moccia!
Almeno il rimborso spese per il tempo che hai perso potresti fartelo dare, però!

Credo che avrebbero dovuto insegnare economia politica, dato il pragmatismo.  


 

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