mercoledì 4 maggio 2011

Vanity Fair e l'insegnante di sostegno

Vi dico solo un nome: Luca Dini. Ora, magari questo nome non è noto a tutti, ma vi assicuro che per me che ho eletto Vanity Fair  miglior rivista possibile (e un'emozione tale la provavo solo quando andavo in edicola da piccola a comprare Il Giornalino di Poochie) vuol dire molto: Luca Dini ne è infatti il direttore. Inizio questo post citandolo per una cosa accaduta oggi.

Stamattina, mentre cercavo di relazionarmi col mondo (ovvero mentre cercavo di infilare il cucchiaio dentro la tazza con il latte) ho guardato Mattino cinque (ehm). C'erano ovviamente ospiti i soliti fuoriusciti dal Grande Fratello e tra questi Margherita, con un'enorme fiore tra i capelli. Federica Panicucci ha ricordato che lei (la portatrice sana di fiore) prima di entrare nella Casa, era una speaker radiofonica per una radio del Ticino. A quel punto si è materializzato Albertino (che fa pure rima) e le ha offerto un provino a Radio Deejay.
Ora, a parte dubitare su cosa danno a Margherita da mangiare visto che è sempre allucinata, questa cosa non mi è sembrata affatto giusta. Perché a lei questa opportunità e a tanti altri bravi no? So che la domanda è retorica e la risposta è scontata, ma non mi piace lo stesso.
Mi rifiuto di pensare che per scrivere (magari un giorno) per Vanity Fair io debba fare l'insegnante di sostegno a Nando Colelli.

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