giovedì 1 dicembre 2011

Santa Klaus e il regalo perfetto


E' il 1 dicembre. Mancano 24 giorni a Natale. Mi ricordo quando quest'estate, mentre tentavo di far cuocere le mie gambe prosciuttose al sole, dicevo "tra quattro mesi mangiamo il cappone". Mamma. Mia. Proprio un bell'inizio per iniziare un post nuovo; manca solo che dica "non ci sono più le mezze stagioni" e "don't say cat in the sac" che siamo a posto.
Stavo riflettendo che ogni anno è sempre più difficile pensare ad  un regalo che possa stupire le persone che amo. Io vorrei sempre lasciarle a bocca aperta, perché non c'è niente di meglio che la contentezza negli occhi di chi ha appena scartato e ricevuto qualcosa di speciale. Il motivo fondamentale, secondo me, non è tanto quello economico, quanto al fatto che non si più abituati al rimanere di stucco. Anch'io nel mio piccolo non desidero niente. Certo, ci sono delle cose che mi piacciono, tipo una bella borsa, un nuovo paio di scarpe, magari un po' di libri, ma mi sono accorta che con il tempo sono altre le cose a cui dò valore. Per esempio addobbare casa con l'albero e passarci a una a una le palline e studiare dove posizionarle meglio. Ascoltare le canzoni di Natale e ballare come degli scemi. Andare in un negozio di presepi e scegliere una statuina che possa aggiungersi alla "cattedrale" in costruzione che abbiamo in salotto. Spero che la mia non sia filosofia spicciola. Almeno a me non sembra. Da quando ho una famiglia mia mi sono accorta che certe frivolezze non m'interessano più. Non che sia stato semplice. Ero abituata a spendere e spandere senza problemi. Non avevo spese né bollette da pagare e tutto quello che guadagnavo riuscivo a metterlo in banca. Ora non è più così e a volte in passato ho temuto di avere il conto in rosso. Certamente prima mi potevo permettere più cose. Ma ero perennemente insoddisfatta. Ora forse ho certamente qualcosa in meno, ma ho tanto in più. E non mi dispiace rinunciare. Perché adesso a 29 anni sono più vicino ad essere una donna di quanto non lo sia stata in passato.
E adesso, dopo il pippone filosofico, mi ritiro nel mio angolino. 

ps: l'amico di questo blog Pietro De Viola lancia questo messaggio: aiutiamo (e non solo a Natale). 



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