martedì 26 luglio 2011

La collega?

Oggi vorrei parlare di una categoria che tanto sta a cuore a ognuno di noi: la collega portatrice sana di zoccolame, quella che per intenderti ti saluta dicendoti "ciao tesoro, come stai? dimmi tutto di quello che stai facendo che voglio sapere", traduzione di "adesso ti dò un calcio nel sedere, ti faccio cadere sfrantumandoti i denti e mentre tu sei a ricomporti il volto io ti frego e ti tolgo il lavoro". Succede così anche tra collaboratori free lance.
La scena è più o meno questa: cena estiva, tutti ridiamo e scherziamo. Lei si presenta con un vestito che le solleva le tette di sei/sette piani, zeppe di venti cm e voce a ultrasuoni che cerca di colpire l'unico pensiero dei colleghi maschi (e no, non è il calcio).  Come se non bastasse continua a trangugiare cibo come una betoniera e senza soluzione di continuità: accatasta accanto a sé vassoi vuoti che i restanti commensali non hanno la forza di finire, perché va bene mangiare ma far vedere l'ugula sforzandosi di far entrare in bocca un tacchino ripieno tutto intero, è un'altra storia. E se si abbuffa non è che beve dell'acqua, e perchè mai di grazia? Solo taniche di vino di qualsiasi colore, fermo, mosso, da dolce, da pesce, da carne. Risultato: è molesta, ma sessualmente disponibile.
Seppur stordita non le sfugge che, a un certo punto della cena, uno dei responsabili mi chiede se ho voglia di collaborare per una cosa che esula dalle mie attuali mansioni. Io ovviamente accetto volentieri, visto che è sempre bello imparare cose nuove.
Finisce la cena, vado a casa perché l'età avanza e non ho voglia di fermarmi a bere ancora qualcosa (ricordiamoci che sono a dieta!). Lei mi saluto buttandomisi addosso, dicendomi che mi ha sempre amato e che siamo migliori amiche, oh ma di quelle che ti vogliono comunicare tutti i loro cazzi.  Il giorno dopo chiamo il potenziale datore di lavoro e cosa scopro?

- Guarda, per quella cosa si è offerta lei settimana scorsa, ti faccio sapere io.

Ora: va bene che sono deficiente, ma come fa ad essersi offerta lei per una cosa che ha chiesto a me dicendo che non c'era nessuno a farlo? Mi hanno dato dell'altro lavoro e sono comunque contenta. Ma mi sorge il dubbio che avrei dovuto scioglierle del sonnifero nel bicchiere: almeno le sarebbe venuta la candela al naso, mentre ronfava sbavando sulla spalla del malcapitato di turno.
      

0 commenti:

Posta un commento

 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...